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Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): a che punto siamo?
- Scritto da Gianemilio Giuliani
Il Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 "Ulteriori misure urgenti per la crescita del paese”, all’Articolo 12, prevedeva che tutte le Regioni e Province Autonome dovessero realizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e renderlo disponibile rapidamente agli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo Fascicolo Sanitario Elettronico doveva essere lo strumento di cui le amministrazioni Regionali si dovevano dotare per fornire una visione globale e unificata dello stato di salute dei singoli cittadini e attraverso il quale il cittadino stesso poteva tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari, per garantire un servizio più efficace ed efficiente.
Finanziaria 2020: tutte le norme di interesse sanitario e sociale
- Scritto da Administrator
Anche quest’anno, per ragioni e strategie di carattere politico/parlamentare, la manovra finanziaria è costituta di un unico articolo, presentato come maxiemendamento, che ne rendono difficile e disarticolata la lettura.
Complessivamente le misure economiche dell'articolo 1, per la sanità, contando tutti i singoli provvedimenti e le poste finanziarie relative, portano ad un finanziamento complessivo nel triennio, di circa 7,5 miliardi di euro.
Il grosso di questa cifra è per il finanziamento di parte corrente del Fondo sanitario (2 miliardi per il 2020 e 1,5 per il 2021), per l'aumento delle risorse per l'edilizia sanitaria e per l'acquisto di apparecchiature per medici di famiglia e pediatri (in tutto altri 2 miliardi) e per la cancellazione del superticket (185 milioni per il 2020 e 554 per il 2021). A queste somme si aggiungono poi una serie di provvedimenti (1.200 contratti in più per le specializzazioni mediche, farmacia dei servizi in tutte le Regioni, sostegno alla disabilità e altre voci minori) per un totale di un ulteriore miliardo e 260 milioni di euro, sempre nel triennio.
Quando la medicina cambia rotta (ma il medico non lo sa)
- Scritto da G.Giuliani
Una meta-analisi su oltre tremila studi scientifici in molti ambiti della medicina, rivela che sopravvivono pratiche mediche, ancora molto diffuse, delle quali la scienza ha dimostrato l'inutilità - se non addirittura solo i possibili effetti indesiderati.
La metanalisi elenca quasi quattrocento casi di veri e propri "ribaltamenti", rispetto agli standard riconosciuti: pratiche che non solo non sono raccomandabili, ma sarebbero proprio da evitare perché la ricerca ha già dimostrato che sono inutili, se non addirittura dannose. Alcune di queste procedure sono in realtà già state abbandonate, altre finiscono per esserlo, ma molte altre continuano a venire eseguite per una sorta di inerzia, magari anche in buona fede, da medici convinti di fare il bene dei loro pazienti.
Per giungere a questa conclusione, gli autori dello studio pubblicato su eLife (una non profit che mette a disposizione degli scienziati un metodo di pubblicazione indipendente, hanno preso in esame gli studi clinici pubblicati tra il 2003 e il 2017 su tre tra le più importanti riviste mediche: il Journal of the American Medical Association, The Lancet e il New England Journal of Medicine.