Home
Pandemia da Covid-19: dati del contagio e prime considerazioni
- Scritto da Gianemilio Giuliani
Premessa
L’importanza di dati corretti e di elevata qualità è fondamentale per le Istituzioni che hanno in carico la salute delle popolazioni, per effettuare rapidamente scelte appropriate per fronteggiare le sfide che le emergenze sanitarie impongono a livello globale.
Chi ha il difficile compito di prendere decisioni nelle emergenze, deve saper mediare tra il rigore scientifico basato sui dati, ben sapendo che la scienza non trasmette verità o certezze, ma è un processo spesso lungo e non lineare che prosegue nel tentativo di ridurre l’incertezza e le altre priorità sociali proprie delle società complesse.
Terapie COVID - 19: “Fare meno è meglio”?
- Scritto da Francesca Bano e Mauro De Rosa
Premessa
Il valore del “Less is More” (fare meno è meglio), introdotto la prima volta in medicina nel 1978 da KB Thomas in un articolo pubblicato sul British Medical Journal(1), non può essere principio più appropriato in questo momento per i trattamenti terapeutici anti Covid-19 a domicilio.
In occasione della prima ondata pandemica, il susseguirsi veloce e frenetico di informazioni e pubblicazioni scientifiche che potevano essere utili per prendere decisioni tempestive in situazione di emergenza, hanno indotto ad utilizzare diversi farmaci off label quali la clorochina, interferoni,
Dove cercare le informazioni sul covid-19, terapie e vaccini
- Scritto da Mauro De Rosa* e Dario Maratea**
Abstract
Numerose sono le fonte di informazioni sulla pandemia da Sars-Covid19 e sulle terapie impiegate per la cura delle affezioni derivanti e sui vaccini di prossima introduzione sul mercato. Questo eccesso di informazioni che si possono ritrovare sui media, i social, le riviste ed i portali spesso impediscono di farsi un’idea precisa anche per la presenza di fake news, notizie e informazioni contrastanti e devianti. Per orientarsi in questa giungla informativa diamo una serie di indicazioni dove ottenere informazioni affidabili ed aggiornate.
Covid-19, la seconda ondata: trattamenti attuali (non risolutivi) e cure future (risolutive?)
- Scritto da Dario Maratea* e Mauro De Rosa**
Premessa
E’ ben noto a tutti che verso la fine della scorsa primavera noti esponenti del mondo scientifico italiano abbiano, forse incautamente, fatto dichiarazioni sulla probabile “morte clinica” del virus SARS-CoV-2. Al di là delle personali posizioni e strumentalizzazioni che si sono susseguite a queste dichiarazioni, non è nostro intento entrare nel merito scientifico/clinico di tali valutazioni. Tuttavia, appare evidente un dato di fatto: il virus non è scomparso e la “seconda ondata” è arrivata. Anche durante la fine del primo lockdown, influenti esponenti del mondo scientifico e regolatorio come ad esempio Walter Ricciardi, consigliere
Le infezioni batteriche acute della cute e della struttura cutanea: antibiotici maggiormente utilizzati a confronto
- Scritto da Dario Maratea *
Premessa
Le infezioni batteriche della cute, e nel particolare le infezioni batteriche acute della cute e della struttura cutanea (acute bacterial skin and skin structure infections, ABSSSIs) rappresentano alcune tra le più frequenti infezioni batteriche trattate in ambito ospedaliero. La maggior parte di queste infezioni, e sicuramente quelle più gravi, sono causate da batteri gram-positivi; meno frequenti sono causa di tali
Coronavirus: a che punto siamo con i vaccini?
- Scritto da G.Giuliani
L’epidemia SARS-Cov-2 si è ormai diffusa in tutto il mondo e sta interessando oltre 20 milioni di persone che risultano positivi al virus, con, ad oggi, circa 800 mila persone decedute. I mezzi di prevenzione (distanziamento, mascherina, lavaggio delle mani) sono certamente utili per limitarne la diffusione, ma sono condizionati dal senso di (ir)responsabilità delle persone e dal livello culturale e socio-economico delle popolazioni interessate. I risultati del trattamento terapeutico e farmacologico dei malati sono ancora estremamente variabili e critici e non accessibili per tutti i pazienti nel mondo. L'unica via d’uscita sembrerebbe essere lo sviluppo rapido di un vaccino per contrastare la diffusione della malattia e ridurne la letalità.
Cos’è il virus SARS-CoV-2?
Questo virus fa parte dell’ampia famiglia dei coronavirus che provocano malattie che vanno dal comune raffreddore invernale a malattie molto più gravi come la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS). Questi tipi di virus si chiamano coronavirus
Accesso equo e giusto ai trattamenti e ai vaccini per il covid-19: una “bussola etica” internazionale
- Scritto da Luisa Borgia [1]
Secondo l'OMS, il 30% della popolazione mondiale, per lo più nei Paesi a basso e medio reddito, non ha accesso ai medicinali essenziali[2]. Questo accesso è limitato non solo dalla scarsa disponibilità e convenienza, ma anche dalla carenza di medici e dalla mancanza di ricerca e sviluppo per i farmaci, o da problemi con la gestione della catena di approvvigionamento[3]. Tali Paesi devono affrontare ulteriori sfide logistiche relative alla produzione, allo stoccaggio e alla consegna di medicinali, che possono contribuire ulteriormente alla mancanza di accesso a farmaci e vaccini.
La Pandemia di COVID-19 ha colpito in modo sproporzionato i Paesi svantaggiati, aggravandone la situazione[4] e ha avuto un impatto devastante sui gruppi vulnerabili, come i residenti di case di cura e gli anziani, evidenziando il divario nell'assistenza sociale, nonché ritardi nella fornitura di attrezzature protettive adeguate e un trattamento tempestivo[5].
Farmaci “jolly” per la cura dei tumori
- Scritto da Dario Maratea e Mauro De Rosa
Introduzione
La ricerca di nuove terapie per la cura del cancro si è evoluta negli ultimi anni: siamo passati dalle prime terapie a base di antiblastici molto potenti e dense di effetti collaterali ma in quel periodo unici sul mercato alle ultime terapie di precisione, le cosiddette targeted therapies che miravano ad un preciso meccanismo e distretto. Vi sono da un tempo relativamente breve però ulteriori elementi di novità concettuale, scientifico e commerciale; si tratta di un nuovo modo di curare le neoplasie e lcuni prodotti si stanno affacciando sul mercato: non in base all’organo dove hanno origine, ma sulla base della localizzazione di una mutazione comune.
La novità dei “jolly”
Questi farmaci possono colpire diverse tipologie di tumore e per questo sono definiti farmaci “jolly”, oppure “agnostici”, perché non conoscono l’organo dove il tumore ha avuto origine. Come spesso capita nei processi autorizzativi da parte di Agenzie regolatorie centrali, la FDA americana ha anticipato i tempi rispetto all’EMA europea.