Introduzione

Per tutti i farmaci e per i vaccini, specie se di nuova introduzione, è attivo in Europa, ma anche in altri Paesi del mondo, un sistema di farmacovigilanza con il monitoraggio delle reazioni avverse osservate nella popolazione esposta, con raccolta e analisi dei dati. In Europa, ad esempio, è attivo EudraVigilance, il sistema per la gestione e l'analisi delle informazioni su sospette reazioni avverse a medicinali e vaccini che sono stati autorizzati o in fase di studio nell'ambito di sperimentazioni cliniche nello Spazio economico europeo. L'EMA, l’Agenzia dei farmaci dei Paesi della Comunità europea, gestisce il sistema per conto della rete di regolamentazione dei medicinali dei diversi Paesi e utilizza dati del mondo reale per monitorare la sicurezza e l'efficacia dei trattamenti autorizzati, nel caso specifico, per i vaccini impiegati per la CoViD-19.

Nell’ambito di questo programma, visto anche il grande impatto sulla popolazione della campagna vaccinale, l’Aifa, l’Agenzia dei farmaco italiana, pubblica mensilmente sul proprio portale un rapporto sulla sorveglianza dei vaccini covid con i dati sulle segnalazioni di reazioni avverse da vaccino e le relative analisi.

I dati del Rapporto Aifa

L’ultimo rapporto pubblicato (8°), si riferisce ai dati raccolti e analizzati che riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa, registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 agosto 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso. 
In questo periodo sono state registrate 91.360 segnalazioni su un totale di 76.509.846 dosi somministrate con un tasso di segnalazione complessivo di 119 ogni 100.000 dosi, distribuiti tra i vaccini, come riportato in tabella.

Vaccino Covid-19 Segnalazioni Dosi somministrate Tasso di segnalazione su 100.000 dosi
Comirnaty (Pfizer) 61.281 54.226.752 113
Spikevax (Moderna) 7.056 8.762.697 80
Principio attivo mRNA 17    
Vaxzevria (AstraZeneca) 21.790 12.093.073 180
Janssen 1.224 1.427.324 85
Totali 91.368 76.509.846 119

Le reazioni avverse a questi vaccini si sono verificate nella maggior parte dei casi (80% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore successive. Il tasso di sgnalazione più elevato, riguarda il vaccino di AstraZeneca, che è stato anche oggetto, nel corso della campagna vaccinale, di specifici provvedimenti limitativi per fasce di popolazione.

Per quanto riguarda l’età delle persone oggetto di segnalazione, la media dell’età di quelle che hanno avuto un sospetto evento avverso era di 48,3 anni (età mediana di 48 anni). Confermando i dati degli studi clinici pre-autorizzativi, il tasso di segnalazione è maggiore nelle fasce di età comprese tra i 20 e i 60 anni, per poi diminuire nelle fasce d’età più avanzate e nei giovanissimi, con un andamento simile dopo la 1a e 2 a dose.

Rispetto al genere, a fronte di una esposizione sovrapponibile fra i generi (52% delle dosi somministrate  alle femmine e 48% ai maschi), il 72% delle segnalazioni riguarda le donne (164/100.000 dosi somministrate) e il 27% gli uomini (69/100.000 dosi somministrate), indipendentemente dal vaccino e dalla dose somministrata, mantenendo lo stesso analogo rapporto per le varie classi di età analizzate. Lo stesso andamento è osservabile anche negli altri Paesi europei.

La maggior parte delle segnalazioni inserite (86,1%) è riferita a eventi avversi non gravi (reazioni nel sito di inoculazione, febbre, stanchezza/astenia ecc.) con un tasso di segnalazione pari a 103/100.000 dosi somministrate.

Le reazioni gravi riguardano come media di tatti i vaccini, il 13,8% degli eventi avversi segnalati, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata (1a o 2a dose) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione, con un tasso complessivo di 13 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, per l’insieme dei vaccini.

Questi eventi gravi (13,8%) sono suddivisi a loro volta in 5 sottogruppi:

  • presenza di altre patologie concomitanti che possono condizionare l’esito (7,6%),
  • decessi (0,61%),
  • invalidità (0,76%),
  • ospedalizzazione (4%)
  • pericolo di vita (0,82%).

Considerando singolarmente i vaccini impiegati, i tassi di segnalazione degli eventi avversi gravi per questi singoli vaccini sono riportati nella tabella seguente:

Vaccino Covid-19 Tasso di segnalazione degli eventi gravi su 100.000 dosi somministrate
Comirnaty (Pfizer) 13
Spikevax (Moderna) 14
Vaxzevria (AstraZeneca) 33
Janssen 19

Anche gli eventi avversi gravi segnalati si verificano soprattutto nelle prime 48 ore dopo la vaccinazione (circa il 53% dei casi), mentre più raramente si osservano nelle settimane successive (circa il 41% dei casi). Nel restante 6% dei casi, le informazioni erano insufficienti a stabilire il tempo di insorgenza dell’evento avverso rispetto alla segnalazione, nonostante le richieste di follow up effettuate.

Tra gli effetti avversi gravi, i decessi segnalati sono raggruppati nella tabella sottostante, suddivisa per vaccino.

Vaccino Covid-19 Casi fatali Tasso di segnalazione su 100.000 dosi
Comirnaty (Pfizer) 345 0,64
Spikevax (Moderna) 92 1,05
Vaxzevria (AstraZeneca) 94 0,78
Janssen 24 1,68
Totali 555 0,73

Rispetto ai decessi segnalati, Il 71,3% (396/555) delle segnalazioni con esito decesso, presentano una valutazione del nesso di causalità con l’algoritmo dell’OMS, in base al quale il 58.8% dei casi (233/396) è non correlabile, il 32,3% (128/396) indeterminatoe  il  5,3% (21/396) inclassificabile per mancanza di informazioni sufficienti.
Complessivamente, 14 casi (3,5%) sui 396 valutati sono risultati correlabili (circa 0,2 casi fatali ogni milione di dosi somministrate).

Vaccino influenzale

Per fare un raffronto con gli stessi dati di farmacovigilanza che riguardano un vaccino consolidato, il vaccino antinfluenzale, anche se quest’ultimo ha avuto una esposizione di gran lunga inferiore sulla popolazione, possiamo confrontare i dati raccolti dopo la campagna antinfluenzale del 2019 con i dati finora osservati nella vaccinazione covid-19.
Complessivamente, la vaccinazione influenzale del 2019 ha riguardato circa 4 milioni di persone con un riscontro di 785/3.925.000 segnalazioni di reazioni avverse, pari a un tasso di segnalazione di 20 per 100.000 dosi somministrate. L’88,4% delle segnalazioni è stato classificato come non grave e l’11,6% come grave. Il tasso di segnalazione delle reazioni gravi è stato di 0,65 casi ogni 100.000 dosi somministrate. Si sono verificati 4 casi di reazione avversa grave con esito decesso a seguito di somministrazione di vaccino anti-influenzale, che Aifa ha valutato non correlati alla vaccinazione, sulla base delle informazioni disponibili.

Conclusioni

Il tasso di segnalazione a seguito della somministrazione del vaccino covid-19 è stato in assoluto molto maggiore rispetto alla vaccinazione antinfluenzale. Questo è probabilmente spiegabile sia per la maggior solerzia nel raccogliere segnalazioni da parte del personale sanitario, sia per i cittadini che hanno avuto una maggiore attenzione agli eventi occorsi a seguito della somministrazione del vaccino. Un ruolo rilevante ha poi giocato anche l’informazione dei media con una presenza persistente e spesso allarmistica (soprattutto per i social media).

Nel merito delle segnalazioni, registriamo che il tasso di reazioni gravi posti in relazione alla vaccinazione covid-19 è stata di gran lunga superiore rispetto a quella registrata per l’influenzale (13 eventi gravi contro 0,6 per 100.000 dosi somministrate).

Comunque, anche alla luce di questi dati, in una valutazione complessiva rischio-beneficio della vaccinazione, possiamo osservare come il rischio di incorrere in questi eventi avversi possa essere trascurabile rispetto all’obbiettivo prioritario di evitare al singolo cittadino di sviluppare la malattia in forma conclamata ed essere ospedalizzato, e alla collettività, di ostacolare la diffusione della pandemia e di gravare sulle finanze pubbliche i costi delle cure e dei trattamenti dei pazienti ospedalizzati. Anche se la vaccinazione non assicura l’interruzione generalizzata dei contagi, garantisce però, nel caso di infezione, lo sviluppo di una forma simil-influenzale della malattia, che generalmente non richiede ospedalizzazione.

 

Bibliografia

8° Rapporto Aifa sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 - https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_8.pdf

Aifa: Rapporto vaccini 2019 - https://www.aifa.gov.it/documents/20142/241052/Rapporto_Vaccini_2019.pdf

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