Slow Pharmacy si presenta come un movimento di opinione, una comunità culturale, aperta al confronto tra farmacisti ospedalieri, di continuità e di comunità, che hanno, o hanno avuto, ruoli dirigenziali nell’ambito della farmaceutica pubblica e privata, con altre professionalità del mondo del farmaco e dei dispositivi medici e con i cittadini, che condividono una visione non commerciale dell’assistenza farmaceutica, ma come diritto fondato su una equa ed efficiente accessibilità ai trattamenti e basati sulla tempestività, sulla sicurezza e su una provata efficacia, in una prospettiva slow life.

Perchè “slow”? “Slow living” è una filosofia di vita, opposta alla frenesia imperante nella attività e nelle relazioni anche nell’ambito della professione, che privilegia spesso scelte ambiziose proiettate verso il futuro con il conseguente rischio di perdita di contatto con il presente. Questa filosofia di vita è ormai ben rappresentata in molti settori delle attività umane, basti pensare a Slow Food, Slow Wine, Slow Medicine, Slow Mountain, e tanti altri, che hanno riscoperto nella sobrietà e nel rispetto della persona e delle cose, i valori fondamentali dell’esistenza. L’aggettivo “slow” associato a "pharmacy" non ha qui il significato letterale della sua traduzione, ma vuole rappresentare il concetto di equilibrio, prudenza, saggezza e ponderazione nell'uso dei farmaci e dei dispositivi medici...

Slow Pharmacy vuole porre il paziente al centro della cura; segnando il passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia ad una, come persona con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, i suoi bisogni, le sue credenze, in un percorso di umanizzazione delle cure che mette al centro la persona, con la sua esperienza di malattia e i suoi vissuti.

In questo contesto l’assistenza farmaceutica in ospedale e nel territorio, deve essere centrata sul paziente, destinatario delle migliori cure, indipendentemente dalla posizione sociale e/o regionale, nella sobrietà, senza accanimenti e rispettosa della persona.
Il farmacista “slow living” cerca di utilizzare al meglio tutti gli strumenti tecnici innovativi e di comunicazione per fornire prestazioni efficienti che consentano di recuperare tempo da dedicare al paziente/cliente, destinato soprattutto alla informazione sulle terapie, sugli effetti dei farmaci, sull’importanza di una corretta conduzione della cura e indagando verso il paziente, sulla reale efficacia dei trattamenti.

Una delle aree di studio e di ricerca di Slow Pharmacy, sarà la verifica delle “cattive pratiche” presenti in ospedale e nella prescrizione territoriale, fatte di trattamenti, protocolli, terapie e prescrizioni che si sono dimostrate non efficaci o non sicure e/o dannose per i pazienti, o che hanno ricadute negative per i costi a carico del SSN o per la società (es. uso inappropriato degli antibiotici). Nello specifico si potrà redigere un elenco di queste pratiche da tenere aggiornate sul sito e riportate alle autorità sanitarie.

Nel sito Internet verranno inoltre ospitati e pubblicati, contributi di colleghi o di chiunque altro voglia esprimersi su questi argomenti o su aspetti di politica sanitaria e farmaceutica attraverso esperienze vissute direttamente o sulla base di conoscenze acquisite sui media e sulla letteratura scientifica.

Nel sito saranno inoltre progressivamente disponibili strumenti informativi utili per la professione del farmacista (banche dati, tutorial, ecc.) e per l’aggiornamento professionale.

Chiediamo pertanto ai colleghi che condividono lo spirito di questa iniziativa, di registrarsi, nella maschera di "Login Form" (Registrati>) qui di fianco e di iscriversi all'associazione.


 

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